Sommario
La logistica è uno dei settori più esposti alle sfide della sostenibilità. I numeri parlano chiaro: oltre il 25% delle emissioni di gas serra in Europa deriva dai trasporti, e una quota rilevante dei costi operativi di un’impresa è legata alle supply chain. Non sorprende quindi che la logistica green sia diventata una priorità strategica per le aziende. La pressione arriva dai clienti, dalle normative e da una crescente consapevolezza interna: ridurre consumi, sprechi e impatto ambientale non è solo un obbligo etico, ma è diventato un fattore competitivo.
Molti manager temono che la sostenibilità richieda investimenti elevati e progetti complessi. In realtà, gran parte della trasformazione si costruisce attraverso micro-cambiamenti mirati sulla realtà lavorativa, che generano un effetto moltiplicatore nel tempo. Allo stesso modo, l’automazione e l’innovazione tecnologica aprono la strada a modelli operativi più efficienti e rispettosi dell’ambiente.
Micro-cambiamenti sostenibili a impatto macro
Parlare di logistica green non significa immaginare un magazzino futuristico irraggiungibile: in molti casi basta ripensare processi e strumenti quotidiani per ottenere risultati significativi.
Un primo esempio riguarda il layout del magazzino: in un magazzino sostenibile, la progettazione degli spazi non riguarda solo scaffali e corsie. Una scelta strategica è creare aree a temperatura controllata in base al tipo di prodotto: i freschi vengono concentrati nelle celle refrigerate, i chimici in zone ventilate, mentre gli articoli standard restano in ambienti a temperatura normale. Questo approccio evita di dover climatizzare l’intero edificio e permette di ridurre in modo significativo i consumi energetici, adattando l’ambiente alle reali necessità della merce. Anche la logica gravitazionale contribuisce: posizionare i carichi pesanti in basso e quelli leggeri in alto riduce lo sforzo delle macchine e, di conseguenza, i consumi.
Un altro intervento concreto è l’adozione di carrelli elettrici con batterie al litio. Rispetto ai modelli diesel, riducono drasticamente le emissioni e migliorano la qualità dell’aria all’interno del magazzino. Integrati con sistemi digitali di gestione dei percorsi, consentono di ottimizzare gli spostamenti e tagliare i tempi di inattività.
C’è poi il tema degli imballaggi. Materiali riciclabili, packaging modulare o riutilizzabile sono una necessità perché riducono la plastica, riducono i costi, i rifiuti e volumetrie nelle spedizioni, contribuendo in maniera importante a diminuire all’impatto sull’ambiente.
Infine, due aspetti spesso sottovalutati sono la manutenzione predittiva delle attrezzature, che ne allunga la vita utile riducendo sprechi e guasti, e la cultura aziendale, che trasforma la sostenibilità in una vera e propria abitudine. Dashboard energetiche e KPI ambientali aiutano ogni operatore a misurare l’impatto delle proprie azioni, rendendo il cambiamento concreto e condiviso.
Il caso Coop: automazione sostenibile su larga scala
Se i micro-cambiamenti fanno la differenza, il caso Coop in Svezia mostra come la sostenibilità possa diventare la colonna portante di un intero sistema logistico. Con oltre 800 punti vendita da rifornire, Coop aveva bisogno di un modello operativo più efficiente, affidabile e rispettoso dell’ambiente.
La risposta è arrivata attraverso un centro di distribuzione altamente automatizzato: il sistema, capace di gestire oltre 600.000 unità al giorno, ha permesso di consolidare le operazioni in un’unica piattaforma, riducendo i volumi di trasporto e ottimizzando il flusso dei materiali. Uno degli aspetti più rilevanti è stato l’aumento delle consegne su rotaia, scelta che ha ridotto in modo significativo la carbon footprint dell’intera supply chain.
Dal punto di vista tecnologico, la soluzione integra una gamma avanzata di sistemi: robot di depallettizzazione, trasloelevatori ad alta efficienza energetica, navette veloci a tripla profondità, magazzini automatizzati sia a temperatura ambiente sia refrigerati, fino a pallettizzatori robotizzati per la preparazione precisa dei pallet. Tutti elementi che contribuiscono a un duplice obiettivo: massimizzare la produttività e ridurre l’impatto ambientale.
Il progetto Coop dimostra che sostenibilità e automazione non solo possono convivere, ma possono rafforzarsi a vicenda. È un esempio che sottolinea come investire in tecnologie innovative non significhi soltanto ottimizzare i processi, ma anche allinearsi a un futuro più responsabile.
Tecnologie green e soluzioni applicabili al magazzino
Accanto a grandi progetti internazionali, anche in Italia esistono soluzioni pratiche per rendere il magazzino più sostenibile. Alcune riguardano prodotti già consolidati, altre l’integrazione di nuove tecnologie.
Le stampanti linerless, ad esempio, eliminano il supporto siliconato delle etichette, riducendo scarti e consumi di materiale. La serie Zebra ZQ600 o la ZD600 RFID linerless sono esempi concreti di come la stampa possa contribuire alla sostenibilità senza compromettere l’efficienza.
Le etichette RFID rappresentano un’altra leva strategica: riducono errori di inventario, permettono tracciabilità in tempo reale e diminuiscono la necessità di rilavorazioni, con un impatto diretto sulla riduzione degli sprechi.
Sul fronte dell’automazione, l’introduzione di AMR e sistemi di picking intelligenti consente di limitare le movimentazioni a vuoto e ottimizzare i percorsi, riducendo consumi ed emissioni. Un ecosistema hardware ben selezionato deve prevedere anche l’utilizzo di piattaforme di device management, che aiutano a prolungare il ciclo di vita dei dispositivi, monitorando consumi e integrando logiche di manutenzione predittiva.
Il vero vantaggio quindi nasce quando le diverse tecnologie dialogano tra loro: stampanti, etichette RFID, sistemi di automazione e piattaforme di monitoraggio, se collegati, non lavorano più come strumenti separati ma come un unico ecosistema. In questo modo i dati raccolti non servono solo a gestire le operazioni, ma diventano informazioni utili per prendere decisioni quotidiane più sostenibili: ridurre i consumi energetici, pianificare meglio le spedizioni, limitare gli sprechi di materiale.
Cultura green aziendale per un cambiamento duraturo
La trasformazione verso una logistica green non è fatta solo di macchine e software. È soprattutto una questione di cultura. Le aziende che riescono a rendere visibile e misurabile il proprio impatto ambientale coinvolgono attivamente i dipendenti e creano un ciclo virtuoso di miglioramento continuo.
Dashboard in tempo reale, KPI ambientali integrati con quelli economici, report periodici sulle emissioni evitate: tutti strumenti che rafforzano la consapevolezza interna, e quando gli operatori vedono che ridurre uno spreco o ottimizzare un percorso porta benefici immediati sia all’azienda sia all’ambiente, la sostenibilità diventa comportamento spontaneo.
Senza contare poi i benefici a livello di comunicazione esterna: dimostrare impegno ambientale rafforza la reputazione aziendale, crea valore verso clienti e partner e posiziona l’impresa come player responsabile e innovativo.
La logistica green dunque non è un traguardo distante, ma un percorso fatto di passi concreti: dai micro-cambiamenti quotidiani fino a progetti ampi e strutturati di automazione. Ogni intervento, se ben pianificato, genera benefici ambientali ed economici che si rafforzano a vicenda.
Per affrontare questa trasformazione servono competenze trasversali: conoscere le tecnologie, saperle integrare, misurare i risultati e adattarli alle esigenze di ogni contesto operativo, anche i più difficili. È qui che il ruolo di un consulente tecnologico come Lexter diventa decisivo accompagnando le aziende in questo percorso, aiutandole a individuare le soluzioni più efficaci per rendere i magazzini non solo più efficienti, ma anche più sostenibili coniugando innovazione e responsabilità ambientale.
FAQ
La logistica green è l’insieme di pratiche e tecnologie volte a ridurre l’impatto ambientale della supply chain. Include ottimizzazione dei trasporti, uso di energie rinnovabili, packaging sostenibile e automazione a basso consumo.
Un magazzino sostenibile riduce consumi energetici e sprechi, migliora la qualità dell’ambiente di lavoro e aumenta l’efficienza operativa. A lungo termine porta anche benefici economici grazie alla riduzione dei costi.
Tra i più rilevanti ci sono il miglioramento del layout del magazzino, l’uso di carrelli elettrici, packaging riciclabile o riutilizzabile, manutenzione predittiva delle attrezzature e monitoraggio dei KPI ambientali.
L’automazione riduce errori e rilavorazioni, ottimizza i flussi interni, limita le movimentazioni a vuoto e consente un controllo energetico più preciso, abbassando i consumi e le emissioni.
Lexter affianca le aziende nella scelta e integrazione di soluzioni tecnologiche sostenibili, dalle stampanti linerless ai sistemi RFID fino alle piattaforme di automazione, garantendo consulenza e supporto continuo.
Oltre all’automazione, giocano un ruolo chiave le stampanti linerless per ridurre scarti, le etichette RFID per limitare errori e rilavorazioni, i sistemi di monitoraggio energetico e le piattaforme di device management per prolungare il ciclo di vita dei dispositivi.
Sì. Non è necessario un grande progetto iniziale: molte imprese, sia piccole che medie, ottengono risultati significativi con interventi graduali, come l’adozione di imballaggi sostenibili, l’ottimizzazione dei percorsi interni e l’introduzione di sensori intelligenti per ridurre i consumi.
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